Fare colazione in Piazza Navona, a Roma, e sedersi di fianco a Enrico Lucci che, sceso dalla sua bici, si ferma a parlare con una signora che esprimeva le sue opinoni sui suoi ultimi servizi. E poi un altro signore. Lucci parla con tutti, interessato a quello che gli dicono. E parla esattamente come fa in TV. Che a volte pensi ti prenda in giro. Ma dopo un'ora capisci che è tutto vero.
Prendere l'aperitivo in Piazza Navona e, davanti a te, una trentina di venditori ambulanti con borse e collane. Alcune borse hanno marchi famosi. Ad un certo punto, come nei documentari sull'Africa, il branco esplode verso l'esterno come elettroni impazziti, e i predatori cercano il membro del branco più debole o più lento per sbatterlo al suolo e finirlo. Scappano tutti, tranne un ragazzino che non è riuscito, come gli altri, a portare via in 2 secondi un lenzuolo con sopra 30 borse. I predatori si abbattono su di lui e lo spingono in una Fiat Punto azzurra, dopo aver riempito il bagagliaio di borse false. I predatori sono in 3.
Non capisco le seguenti cose:
- se vuoi combattere la contraffazione, devi andare a prendere chi produce quelle borse, non quei poveretti
- in ogni caso, se vuoi eliminare i venditori da piazza Navona, la suddetta piazza dispone di 5-6 entrate strette. Chiudile con eguale numero di autoveicoli, e li carichi tutti su un pullmann.
- vorrei che le mie tasse non finanziassero i pomeriggi di questi signori che giocano a 007 con dei ragazzini (sì, non è colpa dei signori ma di coloro che danno gli ordini)
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