Stavo pensando quale post di inizio anno potessi fare, qualcosa con una utilità sociale rilevante, un contenuto che potesse essere trasmesso facilmente e sopravvivesse alla fatuità temporale del momento.
Per cui, niente di meglio che comunicarvi che da oggi potete scaricare sul vostro iGoogle il nuovo gadget Neve: quanto ha nevicato, dove, webcam, previsioni e upload dei vostri filmati.
Da parte mia, io affronto la stagione invernale con la seguente attrezzatura:
Tavola: Burton Custom Wide 162
Attacchi: Union Force Black
Giacca: NFA
Pantaloni: Burton
Guanti: Level
Casco: Dainese
Maschera: Carrera Extreme Kimerick
Alla Cereghini: il casco mettetelo sempre, tiene caldo, ripara dal vento, e vi mette al sicuro dagli imbecilli sulle piste.
Non so se tra voi c'è qualcuno che si intende di snowboard. Ho bisogno di un consiglio. Quest'anno si compra tavola nuova. Deve essere wide e almeno 164-165 cm (sono alto e ho 46 di piede). Deve avere un buon flex e essere adatta a pista, fuoripista, un all mountain con velleità freestyle, anche se il park non è il primo dei miei pensieri.
La scelta finale dovrebbe ricadere su due tavole: la Rome Flag e la Burton Custom Wide, o Custom X wide.
Qualcuno ha consigli sulla scelta o su altre tavole wide con caratteristiche simili?
Update: la mia preferenza su Burton viene assecondata dai vari snowboarders che mi hanno contattato. Probabilmente si andrà sulla Custom.
Ok, se ieri non eravate all' Oakland Coliseum a vedere Raiders contro Cleveland Browns, non sapete di cosa si sta parlando. In ogni caso, una partita di NFL rimane una esperienza che, soprattutto per un fan dei raider quale il sottoscritto è (da quando aveva dieci anni), non si dimentica facilmente.
I motivi sono tanti, e fra quelli non legati al gioco, sicuramente esce una lezione di tifo che, purtroppo, non suona come nuova, ma è sempre attuale. Per chi non lo sapesse, i fan del football sono molto diversi a seconda della squadra (un po' come nel basket NBA, anche a seconda della città alla quale la squadra fa riferimento, ma soprattutto per una attribuzione quasi sociale del team). Quindi, mentre i tifosi dei 49ers , sia perchè risiedono a San Francisco, sia perchè sono i tifosi dei 49ers, sono un po' fighetti, bevono vino e non birra, e difficilmente si presentano allo stadio vestiti esattamente come i giocatori. E dico esattamente. Cioé come andare a vedere la juve in divisa e tacchetti. Solo che questi hanno delle corazze con elmi. La maggior parte è formata da ragazzi di colore o portoricani, di estrazione sociale non molto alta (questo è quello che mi hanno detto) e dal tasso alcolico elevato.
Dicevamo: provate voi a portare due tifoserie di calcio italiane allo stadio, vendergli talmente tanta birra che 20 minuti prima della partita sembra di essere alla fine di un concerto dei Motorhead, e, una volta ubriachi, farli entrare e sedere assieme negli stessi spazi. Si ammazzerebbero.
Questi no. Si prendono in giro dall'inizio alla fine, si urlano addosso in coda, ridendo, e poi vanno a sedersi. C'è gente con bambini molto piccoli in braccio. TUTTI, dico tutti, hanno la maglietta della squadra addosso, me compreso ovviamente.
Saranno pure di estrazione bassa e inclini all'alcool, e uno mi ha anche minacciato perchè ho osato toccarlo mentre passavo, ma le figure peggiori le facciamo noi allo stadio. C'è da pensare.
Abbiamo vinto. Go raiders!
Fate voi se allo stadio o in generale. Comunque, volevo scrivere di uno splendido articolo della Spinelli su La Stampa, lo trovate qua.
Solo che ieri sera ero a San Siro, in mezzo a 80.000 imbecilli che hanno fischiato un inno nazionale, nell'occasione quello francese, e, non paghi, hanno fatto il verso della scimmia ogni volta che un giocatore di colore francese sbagliava qualcosa o si lamentava di un fallo. Considerando la percentuale di giocatori neri in quella squdra, sembrava di essere a una riunione del cottolengo.
Addirittura più patetici della partita.
Siamo di nuovo a casa.
Una specie di anno zero. Maglia, sciarpa e kit stadio acquistati come da tradizione. Ma quest'anno è una occasione speciale, quella col sano gusto di ricominciare da dietro, con il gusto del tifoso che si riappropria di quello che è suo: lo sport.
Ora non rovinatecelo. Sì, faremo finta che Moggi fosse l'unico colpevole e che ora che il diavolo è in esilio il resto dei buffoni di corte potranno tornare a fare gli onesti. Sì, faremo finta che fosse tutta colpa sua e che gli altri subissero una malformazione disonesta di riflesso. Facciamo finta che sia così. Ma, per favore, ridateci il piacere di pensare che quello che vediamo è tutto vero, sportivo, sudato e difficile. Io vorrei crederci.
La passione non muore mai, ma ci sono andati vicino a farcela sentire diciamo... non troppo bene. Vediamo se la lezione è stata recepita o se qualche imbecille è ancora in giro a fare danni.
Fare jogging nel parco (rinnovato grazie alle Olimpiadi) vicino a casa, a Torino, con i Motel Connection in cuffia.
Disclaimer per gli amici torinesi che altrimenti mi insulteranno: sono solo venuto al volo per cenare con i miei dato il compleanno materno e subito ripartito. Dopo le ferie prometto di venire con calma.
La personale interpretazione della sconfitta di Luna Rossa da parte di Niccolò Lapidari.
Grazie all'invito di bwin, ho avuto il piacere di assistere a Milan-Roma dalla loro lounge a San Siro. Assolutamente da segnalare, oltre al fatto che sembra di essere in campo di fianco ai giocatori, il cioccolato di Buosi, che ci ha fatto assaggiare la loro miscela di caffè e cacao e le loro praline da assooluto delirio mentale.
La partita è stata notevole, con la evidente superiorità tattica della Roma alla quale il Milan ha risposto, però, con una partita di reazione positiva agli ultimi risultati. Su tutti: De Rossi e Aquilani, fenomeni, e Totti rinato. Per i rossoneri: Kakà e Seedorf, con un Maldini a grandi livelli.
Ma la cosa che più ti rimane dentro, dopo una cascata di cori, tamburi e trasporti collettivi, sono le luci rimaste a illuminare l'erba per chi puliva, mentre noi si sorseggiava l'ultimo caffè appoggiati a d una balaustra affacciata sul campo vuoto. In quel momento, ti accorgi di come la definizione "La Scala del calcio" sia del tutto azzeccata.
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