Ho letto l'articolo di Gabriele Romagnoli su La Repubblica dove trattava di YouTube e ne sono rimasto sconcertato e deluso. Per fortuna Romagnoli ha avuto l'idea di chiedere a Rodotà una opinione, forse sperando in un appoggio incondizionato, trovando invce un interlocutore intelligente e oggettivo che ha smontato le sue tesi una per una.
Non sapevo come rispondere, poi ho letto la lettera aperta di Luca Conti:
Gentile Gabriele,
Sono da anni un lettore di Repubblica, prima sulla carta e poi anche sul web. Apprezzo le sue corrispondenze da Beirut e la seguo fin dai tempi di Pinocchio con Gad Lerner. Le scrivo oggi perché ho letto con sconcerto il suo recente articolo YouTube Generation e in particolare i riferimenti ai blog e ai blogger.
Nell'articolo si riferisce ai blog - sintetizzo - come strumenti utilizzati da ragazzi affetti da solitudine ed esibizionismo. Mi dispiace doverla portare alla realtà dei fatti e chiederle di approfondire meglio un fenomeno che evidentemente non conosce nella sua completezza. Mi meraviglio che un giornalista serio, come la reputo, possa cadere in tali luoghi comuni - ormai comuni quasi soltanto per una parte della stampa italiana - e possa pubblicare generalizzazione che non le fanno onore. (continua)
la lettera la trovate qua
Premetto che anche io ho avuto la tua stessa reazione leggendo quell'articolo; è davvero incredibile che persone che non conoscono quello di cui parlano si permettano pure di esprimere giudizi ed emanare sentenze.
Volevo chiederti di spiegarti meglio (con qualche riferimento) quando dici:
"Per fortuna Romagnoli ha avuto l'idea di chiedere a Rodotà una opinione, forse sperando in un appoggio incondizionato, trovando invce un interlocutore intelligente e oggettivo che ha smontato le sue tesi una per una."
Grazie
Vitto
Scritto da: Vittorio | 19/11/07 a 11:48