(disclaimer: per chi non lo sapesse lavoro per Google, per cui si è liberi di interpretare come "di parte" la seguente opinione).
Mentre molti hanno parlato della introduzione dei messaggi pubblicitari all'interno di YouTube come di una chance in più di avvicinare le aziende alla pubblicità online tramite linguaggi che sono gli stessi parlati dai direttori marketing che decidono i budget, qualcuno si è dichiarato a sfavore.
Bene comprendo le dinamiche stanno di fronte ai vari giudizi, e sicuramente bisognerà chiarire meglio cosa si intenderà fare nel momento in cui si deciderà (se si deciderà) di inserire tali messaggi anche all'interno dei video non prodotti da partner editoriali.
A livello più generale bisogna comunque comprendere che c'è un cambiamento nell'advertising, dove i marchi cercano un coinvolgimento multilivello che va oltre la tipica vendita o "chiamata all'azione". I consumatori sono passati da uno stato passivo a essere agenti attivi del processo comunicativo, e c'è un cambiamento nella gestione del vissuto del marchio che deve tenere conto di un loop di feedback da parte degli utilizzatori.
Questo mercato, e quello del video ads in particolare, è ancora ai primi passi e YouTube ha preso il tempo necessario per sviluppare una propria strategia che fosse efficace per la propria community.
Il marketing odierno si basa sulle 3 C: Comunicazione, Collaborazione e Cambiamento, e sono tutti elementi presi in considerazione dalla piattaforma (di marketing, se volete) YouTube. Il segreto del successo sta quindi nel trovare il giusto bilanciamento di interazioni tra la community e gli investitori pubblicitari. La user experience ne esce arrichita anche dal fatto che i detentori di contenuto si vedono riconosciuti i propri guadagni, gli advertiser creano brand awareness e riescono a coinvolgere la propria audience in maniere innovative (o nuove, se innovative vi sembra esagerato).
YouTube rappresenta quindi, dal punto di vista marketing, sia l'impatto visuale ed emozionale della televisione sia la interattività e misurabilità del mezzo Web, il tutto con una piattaforma che consente sia il lancio di top brand come la geotargetizzazione di campagne regionali.
A me piace, anche perchè l'utente ha sempre il controllo.
la proposta sembra sì interessante, ma posso capire i timori di chi protesta. visto che il modo migliore di spiegare un prodotto/servizio è farlo vedere e provare, c'è già una demo o un video su YT con l'annuncio dentro?
Scritto da: Gianfranco Chicco | 24/08/07 a 20:12
bhè... difficilmente avrebbero potuto parlarne bene, visto l'atteggiamento generale verso la pubblicità. Ma qualcuno di quelli che ne parlano male dovrebbe anche proporre un business model alternativo...
Scritto da: stefano epifani | 24/08/07 a 23:05
business model alternativi non ve ne sono e è appena ovvio che la pub simil-tv su youtube e poi, via adsense, su milioni di siti genererà presto più soldi di adwords/adsense testuali. Più che di tre C, però, parlerei di 3 $ ;-)
Scritto da: Massimo Moruzzi | 25/08/07 a 10:19
A me non piace il criterio retroattivo. Cioè quando ho aperto un account su YouTube l'ho fatto sapendo che non ci avrebbero inserito della pubblicità. Adesso invece vedo che si cambia rotta.
Spero solo che quando (e se questo) accada l'utente abbia modo di decidere se inserire o meno gli spot nei propri clip. Tutto qui. Per il resto in bocca al lupo a YouTube.
Scritto da: Smeerch | 29/08/07 a 13:49
Ciao Stefano,
io ho delle perplessita'. Mi sembra tutto un po' scontato.
Forse perche' sovrastimo la capacita' dei Google boys i trovare nuovi modelli di business veramente innovativi.
Un caro saluto ;)
Scritto da: Andrea Andreutti | 29/08/07 a 23:26
Andrea, l'innovazione si basa anche sul miglioramento dei modelli esistenti. Di cose innovative mi sembra ne abbiamo tirate fuori :-). Approcciare il medium web avvicinando le logiche di chi fa marketing in maniera tradizionale non può che far bene al mercato in toto.
Scritto da: Stefano Hesse | 30/08/07 a 13:40
Per innovare, sul futuro del video online (o NetTv) c'è ancora tempo e amplie possibilità. Google paradossalmente è in una fase meno innovativa rispetto ad altri siti video più piccoli che si possono permettere di rischiare di più.
Inoltre, l'arrivo della pubblicità su YouTube era inevitabile; come si ripagano i milioni di dollari di banda e server che ogni giorno fanno funzionare il tutto ? Anzi mi sembra arrivata con un ritardo notevole.
Scritto da: Marco Pizzo | 30/08/07 a 15:50
Io credo che le polemiche attorno a quello che altrove sarebbe un'ovvietà siano il risultato dell'aura angelica di google, azienda erroneamente considerata "no profit" che continua a stupire ogni volta che prova a guadagnare. Un tempo video gratis in cambio di pubblicità sarebbe stata un'innovazione pro popolo, oggi è una restrizione. Un modello di business deve esserci quasi dappertutto sul web, consoliamoci con l'illusione che maggiori introiti porteranno forse ad un miglioramento del servizio. In questo senso, ma con le dovute cautele (guadagnare con i video), l'esperimento zooppa sembra interessante.
Giorgio
Scritto da: Giorgio Soffiato | 05/09/07 a 18:36