Ha senso, secondo voi, parlare di bloggers influenti, di punti di riferimento? Il divario tra il panorama bloggante europeo, mi riferisco in particolare a Francia, Inghilterra, Germania, mi evidenzia una visione del tutto non scientifica ma dettata dal quotidiano vivere: la qualità estera mi sembra molto meno provinciale e oggettivamente più profonda. Ovvio che spero di sbagliarmi, e che la smentita sulla qualità media sia dietro l'angolo, ma le percezioni che ho ultimamente sono alquanto bizzarre. Cose semplici:
- La nokia manda qualche N95 a blogger definiti influenti, e mezza blogosfera si sente sfigata per non averlo ricevuto. Personalmente non ne ho letto una, di recensione, ma sarà perchè sono un utente di telefonia avanzato?
- Io ricevo una richiesta di sponsorizzazione di BarCamp alla settimana (ragazzi, basta, non vi sembrano troppi?), mi sembra che siano tutti raduni di e tra blogger, e che la visione di neocomunità sia non riuscita
- La capacità di mobilitare idee o azioni, nella blogosfera italiana, è pari a zero. E' un fenomeno del BelPaese o è lo strumento che non regge in quanto inflazionato?
- La soluzione qual'è: spingere più gente a bloggare? Ma questi, poi, avranno qualcosa da dire?
- Chi è che effettivamente fa "conoscenza e diffusione" in Italia? Con quali argomenti? E perchè viene letto? Dico a parte i soliti tre quattro che potete trovare anche qua a destra, ma ... mi sono perso qualcuno?
- Lasciamo stare le varie ricerche, dato che ognuno pare abbia sempre da ridire sul metodo. Oltre ai blog di giornalisti, di protoscrittrici fintoerotiche, di autori in cerca di posizionamento da esperti, o magari di esperti veri, mi segnalate qualche blog che vi ha particolarmente interessato?
Grazie.
"Oltre ai blog di giornalisti, di protoscrittrici fintoerotiche, di autori in cerca di posizionamento da esperti, o magari di esperti veri"
ma è obbligatorio che ci sia qualcosa oltre a questo? nel senso, non è che per forza devono esserci blog di ogni razza e specie e coprire tutto lo scibile umano.
la mia impressione, anche se concordo con te con la bassa qualità, è che si dia troppo peso ai blog e si considerino i blog come i salvatori dell'informazione, dei consumatori e del pianeta terra.
un blogger scrive quello che gli va e se gli va, non ha reponsabilità o obblighi.
è vero che in italia si tende a far diventare blogstar un po' chiunque, ma alla fine sono i lettori che ne decretano il successo, quindi ben vengano, se piacciono a chi legge.
Di blog che leggo volentieri e quasi tutti i giorni ce ne sono parecchi, di blog che influenzano le mie opinioni molto ma molto pochi. Ma d'altronde di giornali ce ne sono ancora meno!
e cmq a me l'N95 non me l'hanno dato, uffa :)
Scritto da: Matteo.Balzani | 28/06/07 a 17:47
Pane per i miei denti :-)
Questi post mi piacciono. Primo perchè chi si mette in discussione mi piace, secondo perchè sto dicendo anch'io che, al di là del mezzo, c'è poco.
Blogger che parlano di blog e blogosfera. Lo aveva già denunciato Franco Carlini. E aveva scatenato un pandemonio.
Blogger che cercano gloria e rendite di posizione. Troppi per un paese che vuol cambiare.
Poi la difficoltà di farsi capire fuori dalla blogosfera.
L'altra sera ne abbiamo un po parlato in diretta IPTV, ma non eravamo poi tanto daccordo.
Io ho fatto delle scelte. Ho levato i termini difficili, cerco di parlare come si mangia. Levo scudetti, widgets, gadgets e casini che solo noi blogger capiamo.
Cerco di parlare a chi non è blogger.
Mi fan piacere i commenti dei blogger ai miei post, ma molto di più quelli dei lettori comuni.
Non mi interessa essere in classifica. A proposito a cosa serve?
L'altro giorno ho letto qualcuno....giuro non ricordo che citava i suoi 2000 letori di feed.
Bhe a una partita di serie C di calcio ci sono anche 5000 spettatori.
Che pena.
Insomma criotichiamo sempre, solo così si cresce.
Il nokia non mi serve.
I Barcamp son troppi è vero, ma servono per contaminare, per diffondere. Se si fanno chiusi e con regole ???????? da blogger non servono a nulla se non a celebrarsi. In pochi.
Passati qualche minuto sul mio blog. Se avrai tempo. Ho scritto molti bit su queste tematiche e
http://2puntozeropertutti.wordpress.com un tentativo di fare community vera. Siamo pochi per ora, ma cerchiamo altri disponibili a farlo solo, ripeto solo, per diffondere la cultura e la conoscenza.
La tranquillità mi viene dal fatto che sto bene, non mi serve diventare famoso e non cerco di vincere nessun premio :-)
Quanti blogger sono sereni e non usano il loro vantaggio per opportunismo?
A proposito. Blogger italiani poco esperti in tecnologia. Solo bravi utenti. Più bravi di chi è sottoculturato perchè vive in questo paese.
Vai in america, il blog è uno dei metodi per la diffusione e lo usano tutti.
Ciao
Scritto da: Gianluigi Cogo | 28/06/07 a 18:16
- non sapevo che i blog [la blogosfera?] avessero una missione. Qual e'?
- io scrivo per lo piu' per chi non ha un blog; (anche) per questo non potro' mai essere una blogstar
- credo che il valore sia nella partecipazione e nella condivisione, quindi non concordo con la teoria (non necessariamente tua, parlo in generale) per cui avere un numero inferiore di blog significherebbe aumentarne la qualita'
Scritto da: markingegno | 28/06/07 a 18:21
Il blog influenza le mie opinioni esattamente come lo fa un caro amico che stimo e col quale discuto piacevolmente, quindi non le influenza per niente: però mi aiuta ad analizzare un aspetto da un altro punto di vista, che poi però sarò sempre io a valutare e giudicare degno di nota. Ma davvero ci aspettiamo di trovare dei profeti e dei guru dalle quali labbra pendere passivamente? Una blogstar è solo qualcuno che è più noto (e non più intelligente, nè influente, nè meritevole di essere letto) rispetto a qualcun altro, e magari questa notorietà l'ha conquistata per caso perché un giorno si stava tranquillamente facendo i cazzi suoi e per sbaglio è passata di lì un'altra blogstar, o un giornalista, o un fancazzista che l'ha portato alla ribalta. Mi chiedo chi abbia mai pensato o creduto che i blogger dovessero risolvere i problemi dell'umanità, e chi abbia mai preteso che da un barcamp venisse fuori qualche argomento da premio Nobel per la scienza. I blog italiani hanno fallito? Ma rispetto a cosa? Spingere più gente a bloggare serve solo ad espandere una sorta di democrazia digitale, non a mobilitare idee o azioni. O vogliamo una blogosfera formata da tanti piccoli Beppe Grillo? Ed a che pro? Se all'estero i blogger sono più influenti forse è perché i media gli danno più importanza di quanto gliene andrebbe data, chi lo sa. Ovvio, sono tutte mie opinioni personali. Come è una mia opinione personale il fatto che ad una richiesta di sponsorizzazione per un BarCamp andrebbe comunque data una risposta. Negativa, ma una risposta. ;)
Scritto da: Maxime | 28/06/07 a 18:30
Quasi curioso. Parlavo ieri sera con Luca Conti dicendo che immagino quante persone ti chiedano i badge google (volevo farlo anche io per il RomagnaCamp di settembre prossimo) e oggi mi ritrovo un passaggio del post che indica quanto i "tuoi paesi bassi" vengano messi sotto sforzo per la richiesta di mille sponsorizzazioni.
Dirò la mia:
Nella storia dell'n95 sono capitato anche io conoscendo chi "amministra la distribuzione". Ti accorgi che non sei sfigato nel momento in cui il tuo N73 fa tutto quello che ti serve e ti fa "sentire bene" :)
Troppi BarCamp? Concordo in pieno. La cosa brutta - e così mi riallaccio al terzo passaggio - è che ce ne sono diversi che neanche possono essere considerati tali. Nel momento in cui uno lo ammette prima di farlo, è un conto. Quando si va li convinti di vivere una buona esperienza, ci si ritrova qualcosa di finto tematico tirato su appositamente per pubblicizzarsi o per secondi scopi in generale.
Concludo con una questione sulla quale siamo d'accordo in tanti: aprire numerose nuove piattaforme di aggregazione blogger (siano essi improvvisati o esperti nel settore) è diventata una moda più che una necessità. Si fa molto a "chi ce l'ha più lungo" e la cosa mette davvero tristezza... mi auguro solo finisca presto tutto questo trambusto... semplicemente perché chi "ci rimette" è il blogger che lo fa per passione e hobby quotidiano... :|
Scritto da: Gioxx | 28/06/07 a 18:34
I blogger non hanno fallito, è chi si aspettava da loro qualcosa che ha fallito.
La spiegazione, beh, l'han già fatta gli altri, soprattutto Maxime.
Son di poche parole, ma bastano.
Scritto da: bayle | 28/06/07 a 18:40
P.S. dimenticavo: sul fatto di blogger influente o meno (il sottoscritto non lo è e sta benissimo così) è una storia alla quale ormai non crede più nessuno come Babbo Natale o la Befana. Si è influenti nel momento in cui il lettore ti apprezza e ti legge costantemente. Se io scrivo di un prodotto qualsiasi dicendo che non mi è piaciuto e che il lettore non deve acquistarlo, al massimo mi becco qualche imprecazione e totale menefreghismo di chi legge.
E' giusto che sia così :) Non si ha una missione. Il blog è piacere di scrivere, nessun obiettivo da raggiungere e nessuna classifica da scalare per diventare il re del mondo :D
Scritto da: Gioxx | 28/06/07 a 18:41
Riprendendo l'ultimo post.
Ma perchè non lo facciamo?
Se volete butto via http://2puntozeropertutti.worpress.com, così non si dice che l'ho fatto io.§
Tanto non ho questo problema. Ma se serve.
Però facciamone uno INSIEME, una vera community che spieghi agli umani! A quelli che non sanno cos'è feedburner o technorati a cosa serve fare un blog e come lo si gestisce.
Ma non solo, facciamo cultura. Ca..o. Non la fa più nessuno e siamo l'ultimo paese europeo in fatto di cultura digitale.
Anche il citato Luca Conti l'altro giorno in chat mi diceva: "ma chi ha detto che il blog deve fare l'evangelista?".
Bhe lo dico io. Ma se lo dicesse lui che ha più seguito sarebbbe meglio.
Il concetto "fare sistema" è questo.ùTutti per un causa di crescita globale.
Invece mi sembra che molti lo facciano per crescita personale.ù
Sugli sponsor. Che problema c'è?
Io ne ho portati moltissimi al Venetobarcamp. E sto aiutando altri barcamp per che ne abbiano.
Citare marchi, accettare telefoni....ma che problemi ci sono. Se ti interessa fallo. Se no, vaff.
A me i telofonini non interessano e non leggo quei post.
Ma chi lo ha fatto. No problem.
Nokia guadagna grazie al blog. Meglio. Qualcosa cambia. Non c'è solo TV spazzatura e giornali deficenti.
C'è il parere di gente appassionata.
E tante altre cose che vorrei dire per semplificare la blogosfera. Ma forse ha ragione Luca Conti :-)
Devo stare attento a non fare il Troll e l'evangelista popolusta.
Comunque parliamone, facciamo un progetto di community. Cosa ci costa?
Scritto da: Gianluigi Cogo | 28/06/07 a 18:48
Gianluigi: io non posso non essere d'accordo con te. Gestisco un blog di "cazzeggio" ma spesso e volentieri cerco di trattare in modo comprensibile i temi più disparati riguardanti internet ed il web 2.0 ... Pensa che da qualche giorno sto persino usando Twitter, che ho sempre odiato. Lo scopo (poi non raggiunto per il fatto che i partecipanti erano tutti blogger e quasi tutti ben informati) del PubCamp che ho organizzato sabato scorso a Chieti era proprio la divulgazione. Quindi comprendo benissimo quello che dici. Che però secondo me è tutt'altro discorso rispetto a quello di Stefano. A presto.
Scritto da: Maxime | 28/06/07 a 19:03
Non sono "del mestiere" ma per quel che vedo io i blog italiani stanno benissimo.
Ci ritrovo tutta l'italianità del bar del quartiere, con una decina di avventori stabili e gli altri di passaggio; e se in un blog che leggo d'improvviso ci trovo decine o centinaia di commenti (per tacer di Grillo che di norma ne ha un migliaio), ecco, allora penso che sono nel posto sbagliato e vado altrove, dove è possibile avere un dialogo quasi intimo, familiare.
Saluti
Scritto da: louisleeping | 28/06/07 a 19:30
Condivido in pieno l'opinione di Maxime
Scritto da: Smeerch | 28/06/07 a 19:36
Pare che il trackback non reagisca. Io una risposta l'ho provata da me (http://www.afhome.org/2007/06/28/senza-rete/) e perdona il titolo :-)
f.
Scritto da: Francesco | 28/06/07 a 21:17
Mah ci sono quattro tipi di blog, quelli sconosciuti che funzionano per l'autore, quelli scritti bene dove non importa ciò che viene scritto, quelli informativi spesso mescolati con blog redazionali o aziendali camuffati, quelli sapientemente offensivi e quelli inutili.
Da noi fioriscono i blog inutili. Quello che colpisce è che per la maggiorparte sono scritti, male, da celebrities nostrane e seguitissimi.
Alchè direi che i blog italiani soffrono del pubblico che non vuole essere informato. Vuole pettegolezzo e nemmeno combattivo o raffinato come quello inglese. Preferisce il casereccio italiano che utilizza i mezzi moderni per diffondere il verbo dell'inutilità personale e pubblica.
Alchè trovo inutile flagellarsi con barcamp superficiali con la convinzione che la diffusione avverrà prima dei tempi stabiliti dai limiti culturali italiani. Meglio pochi eventi selettivi e meglio se mostrano che chi scrive cose interessanti o sciocche le scrive comunque adoperando se stesso e proiettandolo nella rete.
A quel punto una lettura sarà utile per lo meno alla comunicazione interpersonale, visto che l'apertura estera avverrà solo quando, per l'ennesima volta, sarà utile al mercato e aumenterà esponenzialmente il numero di articoli e indici che dicono che stiamo per entrare nel terzo mondo di questa o quella categoria.
Scritto da: pinko 2.0 | 28/06/07 a 21:49
In questi giorni aggiungendo feed e amici a Google Reader e Twitter mi sono chiesto la stessa cosa.
E' sempre attuale chiedersi come non perdersi. Si implemetano nuove tecnologie e si continua a supportare molto la rindondanza dell'informazione, ma continua ad essere difficile organizzarla. E' uno sbaglio fare un certo utilizzo di twitter, o del blog? marketing o barcamp? Puoi leggere, puoi partecipare. Dire il contrario non è cosa buona: democrazia 2.0. Bisognerebbe spingere sull'organizzazione dell'informazione. Ancora i tag, implementarli nel feed tool? Funzioni avanzate di ricerca e categorizzazione, sistemi di valutazione dei post in stile groups.google.com, un technorati meno dispersivo a dimensione personale? In fondo, technorati, rappresenta bene questa dispersione. Spero serva.
Scritto da: par7133 | 29/06/07 a 02:13
ho tolto il riferimento: mi torna in mente l'implemetnazione dei canali in win98..siamo cosi' lontani?
Scritto da: par7133 | 29/06/07 a 02:19
Ahahah! Mi fai sorridere Hesse e hai un gran bel cognome, mio caro:)
Anche a me mi pare che i blogger italiani non abbiano quel tot di innovazione, discussione, opinione e novità che hanno da altre parti, specie quelli americani.
E sai perché? perché troppi stanno attenti solo al ritorno pratico, usano questo potente medium per mettersi in mostra, diventare "ricco e famoso", accattarsi un buon lavoro, e crearsi quella rete di consensi a ogni costo che davvero è tipica nostra. Interlink, refernzialità incrociate, sono sempre i soliti a bloggare, parlare, scrivere sui giornali, presenziare, andare ai cocktail, farsi intervistare, farsi riprendere da robin o altri, dire la propria (su che? su quasi niente).
vedo rarissimamente qualcuno che scrive davvero le proprie opinioni sulla realtà, che sia politica, di scrittura, di lettura di tutto. Tecnica.
Mi sembra un grnde mercato il ns panorama, con poche radiose eccezioni.
E certo anche che è proprio vero che ci sono in giro molti blog "di protoscrittrici fintoerotiche", ahahah! però ci sono anche delle scrittrici vere, delle donne che scrivono per davvero. Non sono io e la cosa non mi piace neanche tanto, ma ci sono.
Ecco, su questo punto magari sei un po' ingiusto. Molte donne scrivono: a parte i diari e le poesie, o quanto è bello fare la mamma (che, cmq, se a loro piace bloggare su questo, perché no?), o la cucina, molte donne sono scrittrici vere.
Ecco, solo questo. Non dimenticarle.
ciao ciao
Scritto da: Boh/Orientalia4All | 29/06/07 a 08:19
Ciao Orientalia, non sono ingiusto, cerco solo di stimolare. E la qualità dei vostri commenti è la migliore conferma che, almeno, questo strumento di conversazione mi fa spesso entrare in contatto con menti interessanti come le vostre.
Scritto da: Stefano Hesse | 29/06/07 a 08:35
Comunque la domanda era "mi segnalate qualche blog che vi ha particolarmente interessato?" Nel mio caso, leggo solo 4 blog italiani (tra cui questo), nessuno dei quali appartiene al gruppo dei blogger finti-esperti di qualcosa e alla perenne ricerca di interviste e citazioni inutili. Quei blogger che hanno sfruttato l'occasione di un omaggio da parte di Nokia, non per scrivere recensioni utili ma per scrivere sul proprio blog che lo avrebbero dato in beneficenza annullando, ovviamente, anche il senso del gesto. Quei blogger che, nonostante la grammatica incerta, sono riusciti a piazzarsi nei primissimi posti delle varie classifiche blog grazie a una schiera di fessacchiotti emulatori e ad un fasullissimo sistema di link reciprici. (questi sì che dovrebbero essere penalizzati da Google)
Scritto da: iLSuperficiale | 29/06/07 a 10:13
Mi ha portato qui la lettura di un'amica (http://marketingpark.blogspot.com/) con cui abbiamo spesso parlato di questo argomento.
Tu, come il sottoscritto, Titti e altri amici che "stranamente" ho intorno in questo periodo, lamentiamo sempre le stesse cose e a volte, ho l'impressione si ridondi il problema della scarsa produttività lamentandosi senza andare oltre.
Bene..non dirò "io c'ero, ma..", "io ho fatto, però..", "io leggo, solo.." etc etc
Tutte chiacchiere, tutti eventi insulsi, tutte fandonie.
Se ci sono i contenuti, invece che il fumo ,la gente, il riconoscimento e la community arrivano meritatamente da soli.
Se ancora non c'è nulla di tutto questo non possiamo lamentarci del basso livello della blogsfera italiana.
Facciamola allora!
Scritto da: Antonio LdF | 29/06/07 a 11:24
bene, Antonio. Cosa proponi di fare?
Scritto da: Stefano Hesse | 29/06/07 a 11:31
No, non hanno fallito perchè come si dice sopra non hanno nessuna missione da compiere.
Ha fallito, e tanto, chi credeva che fossero qualcosa di diverso, chi ha preso un sito e lo ha chiamato blog.
In altri paesi non sono più rispettati i blog, ma chi li scrive, e c'è una bella differenza.
Scritto da: TAcus | 29/06/07 a 11:53
I blog italiani non hanno fallito: hanno semplicemente centrato l'obbiettivo che si erano proposti, che non è lo stesso per tutti. Il punto forse puo' essere la qualità media dell'obbiettivo, i mezzi che hanno adottato per raggiungerlo. Ricordando che in Italia si usa l'indice di ascolto, e non quello di gradimento, per stabilire se un programma è di successo.
I blog italiani influenzano? Alcuni, si'. Influenzano una piccola nicchia di persone che li segue, riguardo a tematiche ben specifiche; nella larga maggioranza dei casi, tecniche, tecnologiche.
Cosa propongo di fare? Nulla di massivo. Ognuno è responsabile del proprio "canale" e del proprio "telecomando", nella blogosfera. Scegliere di scrivere qualcosa, e scegliere quali feed premiare sono gli unici strumenti, strumenti personali, nulla da imporre o da proporre.
Forse all'estero la qualità dei blog tende ad essere più giornalistica, più informativa; non so (mi imbatto spesso in blog americani che mi fanno pensare che la situazione non sia poi cosi' diversa). Considerando lo stato del giornalismo (soprattutto quello "alto") in Italia, le proporzioni tra qualità e trash mi sembrano rispettate anche nella blogosfera.
Scritto da: Telemaco | 29/06/07 a 11:54
Cito: Oltre ai blog di giornalisti, di protoscrittrici fintoerotiche, di autori in cerca di posizionamento da esperti, o magari di esperti veri, mi segnalate qualche blog che vi ha particolarmente interessato?
Perchè dovrebbe interessare un solo blog o quella trentina che indichi a destra? (certo che se nel blogroll lasci Selvaggia Luccarelli che non per di più posta da un mese :-) ).
Il bello del blog è che ci trovi gli argomenti più disparati, perchè ci scrive la gente più disparata.
Se il blog in Italia non è influente è perchè non c'è ancora una cultura del web, che sia 1.0 e sia 2.0, non perchè manchino voci che, al di là della carica o del nome, possano essere autorevoli. E infine, sinceramente, credo che le persone influenti possano permettersi di usare altri canali: il web non è l'unica via di comunicazione.
Insomma, per molti è solo una moda, per altri uno sfogo, per altri un'esibizione: forse è solo blog, e il suono della parola mi ricorda lo scoppio di una bolla disapone...
Scritto da: stepius | 29/06/07 a 15:24
è facile dire che all'estero è meglio. tanto loro non hanno una serie di problemi tipici del nostro paese. Per dire, non penso che ti sogneresti di dire che in Italia "non abbiamo piloti di moto influenti", mentre è così per la Croazia. Te credo, abbiamo una tradizione motociclistica maggiore e milioni di piloti e aspiranti tali. invece blogger ne abbiamo tutto sommato pochi. se fai la traslazione del concetto (espresso in modo un po' contorto, lo ammetto) hai parte della soluzione.
l'influenza di un medium si misura solo in base all'audience. Gaspar Torriero, che tu hai nel blogroll, è secondo me molto influente, ma il suo audience sulla popolazione italiana è (stimo, che i dati di accesso non li so), uno 0,005%. Non è neanche detto che se fosse in TV funzionerebbe, anzi magari sicuramente no, ma avrebbe una POSSIBILITA' di penetrazione maggiore.
Ecco, prima chiedevi ad Antonio LdF cosa fare. Io dico "cerchiamo di segnalare solo e sempre risorse interessanti", e man mano che si diffonderà la cultura di rete si diffonderà anche la giusta influenza.
Scritto da: Tambu | 29/06/07 a 16:04
"anzi magari sicuramente no" è una mia terrificante licenza poetica, ne rivendico l'uso per l'eternità e vi invito a non copiarla, per il vostro bene ;-)
Scritto da: Tambu | 29/06/07 a 16:06